La psicologia dell'età evolutiva comprende il periodo che va dalla nascita fino al termine dell’adolescenza: è in questi momenti che la persona va acquistando, attraverso alcuni processi evolutivi, una maggiore autonomia e maturazione.
Questa branca della psicologia studia il processo di sviluppo dei diversi aspetti della personalità e delle varie forme di comportamento, che vanno a definirsi durante la crescita fisica e psicologica dell’individuo.
Nonostante siano soggettive, solitamente le fasi di sviluppo che percorre un individuo sono:
La psicoterapia cognitivo comportamentale (TCC) è uno specifico orientamento della psicoterapia. Oggi è molto diffusa e considerata una modalità di trattamento valida ed efficace dal punto di vista empirico così come si evince da una considerevole e consolidata mole di ricerche scientifiche di carattere internazionale.
Negli ultimi decenni la psicoterapia cognitivo-comportamentale ha avuto notevole successo perché:
Nel nostro approccio si parte dal presupposto che il lavoro fatto in studio tra terapeuta e paziente non è sufficiente a garantire il miglioramento aspettato nei tempi previsti. Il terapeuta, infatti, assegna homework (compiti a casa) che sono parte integrante della terapia che il paziente (e i genitori) si impegnano a svolgere così come pattuito. Questo perché il cambiamento dipende anche e soprattutto da quanto si partecipa e ci si impegna nel percorso terapeutico.
Il nostro lavoro terapeutico si concentra su tre fattori:
Bambino-famiglia-scuola
IL LAVORO CON IL BAMBINO
Il terapeuta che lavora in ambito evolutivo deve sapersi adattare all’età del bambino: la comunicazione, i compiti che propone, l’ambiente, tutto deve essere commisurato al bambino o ragazzo e alle sue capacità cognitive o emotive. Ciò che caratterizza la relazione terapeutica con i bambini è la capacità del terapeuta di creare un rapporto di fiducia in un clima collaborativo dove il bambino deve sentire il terapeuta “dalla sua parte”. Il terapeuta sottopone il bambino ad esperienze di apprendimento partendo dai suoi punti di forza ed evidenziando gli ostacoli al cambiamento attraverso step graduali e personalizzati.
IL LAVORO CON I GENITORI ED INSEGNANTI
Il lavoro terapeutico atto ad aiutare un bambino parte (e a volte si conclude) con un buon lavoro di consulenza ai genitori ed insegnanti. Questo prende il nome di parent training e teacher training. Aiutare direttamente un adulto nella comprensione e gestione di alcune difficoltà comportamentali ed emotive del bambino spesso è sufficiente ad apportare un cambiamento significativo nel bambino; altre volte, invece, è necessario integrare questo lavoro con un intervento diretto con il bambino.
Durante gli incontri si considerano e si spiegano le variabili comportamentali, emotive o cognitive da prendere in considerazione che molto probabilmente stanno mantenendo in vita il problema senza che ve ne sia la piena consapevolezza. Nessun genitore o insegnante vuole essere la causa dei problemi del loro bambino ma spesso, date le numerose variabili che bisogna considerare, è difficile per l’educatore comprendere i meccanismi di rinforzo ai comportamenti problematici. Il terapeuta del comportamento, attraverso tecniche collaudate di derivazione comportamentale e cognitivista (come l’analisi funzionale del comportamento o l’ABC cognitivo) sostiene gli adulti in questo compito complesso.
Psicologi
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