Il disturbo oppositivo-provocatorio è caratteristico di quei bambini che possiedono un umore collerico, un comportamento polemico, provocatorio, di sfida e di controllo. Tendono a voler controllare l’ambiente, anche quello terapeutico, con una costante ricerca di attenzione pretendendo che il mondo ruoti intorno a loro stessi. I comportamenti non sfociano in atti di devianza sociale quanto in disobbedienza già dai 7-8 anni di età.
Come svolgiamo il lavoro terapeutico? Il primo passo con questi bambini e ragazzi è quello di costruire un’alleanza terapeutica in quanto l’opposizione è spesso riproposta anche in terapia. Stabiliamo gli obiettivi terapeutici che riguardano:
Far apprendere al ragazzo modalità alternative di fare richieste o più in generale di controllare l’ambiente (al posto di urlare per ottenere provare a proporre una domanda, aiutando il ragazzo a riflettere sulle conseguenze dei comportamenti e a come queste possano essere diverse con comportamenti maggiormente funzionali);
competenza emotiva: scoprire il disagio che si nasconde dietro un comportamento disfunzionale che è sempre di natura emotiva (insicurezza, tristezza che diventa rabbia, frustrazione);
lavoriamo con i genitori analizzando la funzione dei comportamenti problema per eliminare i possibili rinforzatori che li mantengono in vita.
Psicologi
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