Il bullismo è un comportamento aggressivo, verbale o fisico, ripetitivo nei confronti di un soggetto più debole che non è capace di difendersi. L’aggressività verbale può riguardare offese, parolacce, diffamazione, derisione, quella fisica invece riguarda spintoni, calci, pugni. Questo produce nel soggetto molti disagi scolastici e sociali che portano il bambino o il ragazzo a sviluppare forte ansia e condotte di evitamento con sintomi fobici.
Il cyberbullismo, invece, è un atto aggressivo intenzionale usato da un singolo o da un gruppo nelle piattaforme online (whatsapp, fabebook ecc…) ripetuto nel tempo contro una vittima che non può difendersi. E’ una forma di bullismo particolarmente pericolosa in quanto comprende delle caratteristiche che rendono il bullo più “forte” rispetto a quello tradizionale: il bullo può essere difficilmente rintracciabile mantenendo l’anonimato e ha un pubblico molto più vasto nel quale espletare la sua azione aggressiva sulla vittima. La vittima spesso non conosce il funzionamento della rete ed è portata a condividere informazioni personali sui social che diventano materiale prezioso utilizzato dal bullo per compiere le sue azioni offensive.
In tutte le forme di bullismo l’intervento deve provenire da fonti diverse, ognuna con una responsabilità precisa: scuola, polizia, famiglia, terapeuta. Il ruolo di quest’ultimo è fondamentale per il sostegno, psicoeducazione e potenziamento di abilità sia con la vittima che con la sua famiglia. Il lavoro terapeutico deve essere svolto anche con il bullo per aiutare il ragazzo ad utilizzare forme alternative di relazione e sviluppare abilità assertive, empatiche e di teoria della mente.Psicologi
Partita IVA 07328820720
Iscritto all'Ordine degli Psicologi Regione Puglia col n. 3760 dal 13/03/2012